Sansepolcro è il centro principale della Valtiberina aretina e un crocevia strategico tra Toscana, Umbria, Emilia Romagna e Marche, sviluppatosi tra la riva sinistra del Tevere e i massicci montuosi dell’Alpe della Luna e della Massa Trabaria, in una piana alluvionale prossima allo spartiacque appenninico tra Tirreno e Adriatico.
Nel 1012 è documentata per la prima volta nella zona un’abbazia benedettina. Nel corso del secolo successivo i monaci accettarono la regola camaldolese. Nel frattempo intorno al monastero si sviluppò il “Burgus Sancti Sepulcri”, un centro abitato che nella seconda metà del XII secolo si sottrasse al controllo abbaziale e si munì di una magistratura comunale.
Nel 1301 Sansepolcro venne conquistata da Uguccione della Faggiuola e nel 1321 fu sottomessa da Guido Tarlati da Pietramala, signore di Arezzo. Dal 1335 al 1351 finì sotto il controllo di Perugia, dal 1351 al 1358 si impossessarono del borgo i Visconti di Milano e nel decennio fu controllata da Città di Castello. Nel 1368 l’imperatore Carlo IV di Lussemburgo dette la città in feudo a Raimondo da Montalto. Dal 1371 al 1432 fu possedimento dei Malatesta di Rimini e quindi fu assegnata a Niccolò Fortebraccio, gonfaloniere della Chiesa.
Dopo la Battaglia di Anghiari del 29 giugno 1440 la cittadina finì sotto il controllo di papa Eugenio IV, che l’anno dopo la cedette a Firenze. Nel Quattrocento Sansepolcro dette i natali al pittore e matematico Piero della Francesca e al religioso, matematico ed economista Luca Pacioli. Nel 1520 il borgo fu elevato a sede di una nuova diocesi da papa Leone X e la cattedra vescovile rimase fino al 1986, anno dell’accorpamento ad Arezzo e Cortona.
Tanti gli edifici storici del centro da menzionare. Palazzo Pretorio risale al XIV secolo. La quattrocentesca Casa natale di Piero della Francesca accoglie la fondazione dedicata al genio rinascimentale. Palazzo delle Laudi, con le sue arcate cinquecentesche, ospita invece gli uffici comunali. Allo stesso secolo appartengono Palazzo Ducci del Rosso, sede della Biblioteca, Palazzo Graziani e Palazzo Pichi. Palazzo Alberti, con il busto di Cosimo II de’ Medici in facciata, è seicentesco, Palazzo Aggiunti settecentesco e il Teatro Dante o dell’Accademia dei Risorti, fu inaugurato nel 1836. Gioiello di architettura militare è la Fortezza Medicea realizzata su progetto di Giuliano da Sangallo agli inizi del Cinquecento, che inglobò la rocca malatestiana del Trecento.
Sul fronte del Il patrimonio religioso, la cattedrale di San Giovanni evangelista, in stile romanico-gotico, nacque nell’XI secolo come chiesa abbaziale e divenne cattedrale nel 1520. L’interno a tre navate custodisce tante opere importanti. Oggetto di profonda devozione è il “Volto Santo”, scultura lignea policroma con Cristo crocifisso risalente all’VIII/IX secolo.
Di origine duecentesca sono la chiesa di Sant’Agostino, già pieve di Santa Maria, la chiesa di Santa Maria dei Servi e la ex chiesa di Santa Chiara. al Trecento appartengono la chiesa di San Francesco e la chiesa dei SS. Antonio Abate ed Eligio, cinquecentesche sono la chiesa di San Rocco, la chiesa di Santa Maria delle Grazie e la chiesa di San Lorenzo, al Seicento viene riferita la chiesa di Santa Marta. Nella ex chiesa di Santa Chiara, risalente al XIII secolo, è stato ricavato un suggestivo auditorium.
Il Museo Civico nell’antico Palazzo della Residenza conserva opere pittoriche di importanti artisti dal Trecento all’Ottocento, ma è principalmente noto per le opere di Piero della Francesca, come il “Polittico della Misericordia” del 1445-1462, il “San Giuliano” del 1454-1458, il “San Ludovico da Tolosa” del 1460 e la “Resurrezione” del 1450-1463.
Il Museo “Bernardini Fatti” della Vetrata è allestito nella ex chiesa di San Giovanni Battista, l’Aboca Museum, ha sede a Palazzo Bourbon del Monte. All’interno di Palazzo Muglioni si trova invece la CasermArcheologica, punto di riferimento per l’arte contemporanea.
Nel circondario di Sansepolcro alcune frazioni mantengono il loro aspetto rurale, come Gragnano, Pocaia, Cignano, Misciano e Gricignano. Ai piedi dell’Appennino si trovano invece Montagna, Aboca e Aiola. A Paradiso è ubicato il seicentesco monastero di San Bernardo Tolomei con la chiesa di San Michele Arcangelo. A Montecasale si trova infine un eremo camaldolese del XII secolo che nel 1213 venne donato a San Francesco. Nel 1537 vi si insediano i frati minori cappuccini, ancora custodi di un luogo di grande suggestione.