Il Palazzo della Provincia, in Piazza della Libertà, è la sede dell’amministrazione provinciale di Arezzo, che nel 1913 deliberò la costruzione incaricando del progetto Giuseppe Paoli. L’ingegnere accorpò due edifici, la Casa del Predicatore e Casa Guadagnoli, sorti a loro volta su abitazioni di origine medievale, nella parte alta del colle di San Pietro. A esse fu collegato Palazzo De Giudici, dirimpettaio del Palazzo dei Priori, sempre eretto su precedenti edifici, che dal 1847 era stato adeguato a Regio Commissariato e dal 1849 a Prefettura.
L’unificazione delle tre costruzioni fu un complesso lavoro di fusione e ottimizzazione degli spazi, in un periodo di intenso revival stilistico che portò in dote vari interventi in stile neogotico e neorinascimentale nel nuovo edificio. Conclusa la parte architettonica, nel 1922 fu affidata al pittore simbolista Adolfo De Carolis la parte decorativa dei vari ambienti.
Emblema di quell’impresa pittorica è la Sala dei Grandi, sede del Consiglio Provinciale, dove l’artista marchigiano unì una profonda ricerca iconografica e delle fonti documentarie a una moderna impaginazione delle scene raffigurate. Da osservare gli affreschi allegorici delle pareti laterali che rimandano alle vocazioni lavorative della terra aretina, come l’agricoltura e la metallurgia, il caminetto affrescato con l’emblema provinciale e la tribuna sopraelevata.
Nella parete di fondo si ammira il mastodontico affresco con gli “Uomini illustri”, che celebra i grandi personaggi nati nel territorio provinciale nei vari secoli, riuniti tutti assieme. A tal proposito fu aperta una commissione in grado di garantire la scelta dei migliori.
Nell’estate 1923 iniziò l’intervento pittorico di De Carolis, coadiuvato dal fratello Dante e dai collaboratori Diego Pettinelli e Boncompagno Boncompagni. L’aula fu conclusa il 27 luglio 1924 e inaugurata, assieme al nuovo Palazzo della Provincia, il 27 settembre 1925.
Nella parte superiore, al centro si trova lo stemma del Comune di Arezzo e ai due lati le allegorie della storia, della tradizione, delle arti e delle scienze. Alle estremità alcuni simboli identitari come la Chimera, La Minerva, l’Anfiteatro romano, il campanile della Pieve di Santa Maria Assunta e la Cattedrale dei SS. Pietro e Donato. Subito sotto, su uno sfondo architettonico neoquattrocentesco, i grandi aretini a figura intera sono disposti in ordine cronologico da sinistra a destra e sono introdotti da un guerriero etrusco di cui si vede solo la testa, con Michelangelo al centro, seduto in trono.
Da via Ricasoli si accede sia al Giardino pensile sia all’Atrio d’Onore, utilizzati per eventi ed esposizioni. Da via dell’Orto si può entrare, infine, nella Mostra permanente della Fauna Selvatica. Il museo accoglie oltre 600 esemplari di uccelli e mammiferi conservati grazie alla tecnica della tassidermia. Gli esemplari presenti sono raggruppati per ordini e famiglie.
Uomini illustri
Nella Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia di Arezzo, troviamo l'affresco "Uomini illustri".
I personaggi rappresentati sono 29.
A introdurli, da sinistra a destra in ordine cronologico: Gaio Cilnio Mecenate, consigliere di Ottaviano Augusto e protettore delle artisti (70 a.c.?/8 d.c.?), Guido d’Arezzo, monaco benedettino e teorico musicale (990?/1033?), Guglielmino degli Ubertini, vescovo e signore di Arezzo (1219?/1289), Margarito d’Arezzo, pittore e architetto (1240?/1290?), Guittone d’Arezzo, poeta (1225?/1294), Santa Margherita, religiosa (1247?/1297), Francesco Petrarca, poeta (1304/1374), Spinello Aretino, pittore (1350?/1410), Masaccio, pittore (1401/1428), Leonardo Bruni, umanista, storico e politico (1370/1444), Poggio Bracciolini, umanista, storico e politico (1380/1459), Piero della Francesca, pittore e matematico (1415?/1492), Cristoforo Landino, umanista, poeta e filosofo (1424/1498?), Mino da Poppi, scultore (1429/1484), Luca Signorelli, pittore (1445?/1523), Michelangelo Buonarroti, scultore, pittore, architetto e poeta (1475/1564), Andrea Sansovino, scultore e architetto (1467?/1529), Bernardo Dovizi, diplomatico e drammaturgo (1470/1520), Giorgio Vasari, pittore, architetto e storico dell’arte (1511/1574), Giulio III del Monte, pontefice (1487/1555), Pietro Aretino, scrittore, poeta e drammaturgo (1492/1556), Benedetto Varchi, umanista e storico (1503/1565), Andrea Cesalpino, medico e botanico (1524?/1603), Pietro da Cortona, pittore e architetto (1596/1669), Alessandro dal Borro, condottiero (1600/1656), Francesco Redi, medico, naturalista e letterato (1626/1697), Bernardo Tanucci, giurista e politico (1698-1783), Vittorio Fossombroni, ingegnere idraulico, politico, matematico ed economista (1754/1844) e Pietro Benvenuti, pittore (1769/1844).
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