Lunedì, 11 Dicembre 2023 17:13

Palazzo Vescovile

Il Palazzo Vescovile di Arezzo, in Piazza del Duomo, è la residenza del vescovo della diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro. L’imponente edificio, frutto di continui rimaneggiamenti nei secoli, fu voluto in origine dal vescovo Guglielmino degli Ubertini, che qui si trasferì nel 1256 dalla sede di via Seteria, dove i presuli aretini si erano insediati stabilmente in seguito alla bolla papale del 1203 di Innocenzo III, che li aveva invitati a trasferirsi dentro le mura cittadine, abbandonando la cittadella vescovile del Pionta da dove emanavano un’influenza che andava oltre la sfera religiosa.

Nell’area scelta si trovava già la chiesa di San Gregorio Magno, che fu inglobata nel palazzo e ne divenne la cappella. A quei tempi, di fronte al Vescovado, era presente la chiesa di San Pietro Maggiore, elevata a inizio Duecento a cattedrale urbana, nonostante le modeste dimensioni. Con il lascito di papa Gregorio X, morto proprio ad Arezzo nel 1276 di ritorno dal Concilio di Lione, partirono i lavori per un nuovo duomo molto più ampio.

Nel 1478, su richiesta del vescovo Gentile de’ Becchi, l’artista fiorentino Bartolomeo della Gatta progettò uno scenografico loggiato per mettere in collegamento sede vescovile e cattedrale. Il palazzo fu oggetto di altri interventi successivi che dettero l’aspetto attuale. Il più consistente fu quello voluto dal vescovo Pietro Usimbardi a partire dal 1595, che purtroppo causò la perdita della chiesa di San Gregorio Magno. Altri consistenti lavori che interessarono l’edificio furono quelli del 1710 per volere del vescovo Benedetto Falconcini. In quella fase venne tamponato il loggiato, per essere trasformato in una nuova ala del Vescovado.

Dal 2011 una parte degli ambienti del piano terra è appannaggio del MuDAS – Museo Diocesano di Arte Sacra, nato ufficialmente nel 1963 sfruttando alcuni ambienti limitrofi alla sagrestia della cattedrale. Dopo la chiusura degli anni Settanta per attuare una sistemazione più organica e un ampliamento, la collezione fu riaperta ufficialmente al pubblico nel 1985 con l’allestimento curato da Anna Maria Maetzke. La realtà museale accolse i capolavori già riuniti per la grande esposizione del 1950 dal titolo “Mostra d’arte sacra della Diocesi e della Provincia dal secolo XI al XVIII”, a cui si aggiunsero opere provenienti da chiese scomparse o vendute a privati, da sedi di compagnie e istituzioni religiose soppresse e in generale da tutti quei luoghi della vasta diocesi aretina dove non era più garantita la sicurezza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico.

Con il trasferimento del 2011 nel palazzo vescovile, il museo venne strutturato in cinque sale che custodiscono pitture, sculture e oggetti liturgici come antifonari, innari, calici, ostensori, navicelle, turiboli, reliquiari e croci di diverse epoche.

Dal MuDAS il percorso di visita si sposta al primo piano del palazzo vescovile, quello nobile con la funzione di dimora e incontri formali del vescovo, a cui si accede attraverso una scalinata. Il Vestibolo è l’ambiente per l’accoglienza che introduce il visitatore ai santi e ai luoghi di culto principali del territorio aretino, dipinti nelle pareti.

Il piano musealizzato propone varie stanze affrescate tra il 1606 e il 1609 da Teofilo Torri con scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento. L’apice viene raggiunto nella monumentale Sala della Giustizia, utilizzata per le assemblee ecclesiastiche e gli eventi, in cui sono presenti anche le allegorie dei vizi capitali. Affrescata dal Torri è pure la cappella palatina con le “Storie di Gesù e San Pietro”.

Altri tre ambienti visitabili sono contrassegnati dai colori delle pareti – rosso, verde e giallo – e accolgono una variegata quadreria con opere che vanno dal XVI al XIX secolo. Da ricordare infine la cosiddetta Camera dei Papi, destinata ad alloggiare i pontefici in visita ad Arezzo, che negli ultimi decenni ha ospitato Giovanni Paolo II nel 1993 e Benedetto XVI nel 2012. Gli affreschi neoclassici del 1794 presenti sono di Pietro Benvenuti e raffigurano le allegorie della pace e della giustizia.

Pubblicato in Edifici Culturali
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  • INDICE DELLE CHIESE - CHURCHES
  • 27: Chiesa S. Agnese - 6/C
  • 17: Chiesa S. Agostino - 4-5/D
  • 3: Chiesa di S. Annunziata -2-3/B
  • 37: Chiesa S. Bernardo - 3/E
  • 20: Chiesa S. Croce - 7/C
  • 1: Chiesa Di S. Domenico - 4/A
  • 11: Chiesa SS. Flora e Lucilla in B. - 3/B-C
  • 14: Chiesa S. Francesco - 3-4/C
  • 18: Chiesa S. Gemignano 5/D
  • 39: Chiesa di S. Maria delle Grazie 4/E
  • 2: Chiesa di S. Maria in Gradi 3-4/A
  • 10: Chiesa S. Maria della Pieve - 5/C
  • 26: Chiesa S. Michele - 4/C
  • 34: Chiesa SS. Trinità - 3/C
  • 4: Duomo - 5/A
  • GALLERIE, PALAZZIE E MONUMENTI - CULTURAL FACILITIES
  • 12: Galleria Comunale d'Arte Contemporanea - 4/B
  • 38: Museo Archeologico - 4/E
  • 29: Museo Diocesano - 5/A
  • 6: Casa del Petrarca - 5/B
  • 36: Casa del Vasari - 3/A
  • 30: Logge Vasari - 5/B-C
  • 28: Palazzetto della Fraternita dei Laici - 5/B-C
  • 35: Palazzo Bruni - 3/A
  • 31: Palazzo del Capitano del Popolo - 5/B
  • 5: Palazzo Comunale - 4/B
  • 32: Palazzo del Popolo 5/B
  • 9: Palazzo Pretorio - 5/B
  • 13: Teatro Petrarca - 3/C
  • 21: Anfiteatro Romano - 3-4/E
  • 22: Bastioni S. Spirito - 2-3/E
  • .
  • 40: Chimera d'Arezzo - 2/D-E
  • 8: Fortezza Medicea - 6-7/B
  • 7: Monumento a F. Petrarca - 6/B
  • 16: Monumento a Guido Monaco - 2-3/D
  • 19: Porta trento Trieste - 6/D
  • 25: Porta S. Clemente - 3/A
  • 24: Porta di S. Lorentino - 2/A
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