Nuova tappa per “Avrò cura di me”, la mostra fotografica che raggruppa gli emozionanti scatti realizzati dai ragazzi del Centro diurno Helios, gestito dalla Cooperativa Nuovi Orizzonti. Una prima versione della mostra era stata ospitata dalla Cisl di Arezzo, in queste settimane ha un nuova “casa". La mostra è stata infatti allestita al secondo piano di Palazzo Cavallo, sede del Comune di Arezzo, e rimarrà esposta fino al 31 gennaio, dal lunedì al venerdì tutte le mattine con orario 8-14, il martedì e il giovedì anche il pomeriggio dalle 15 alle 17.30. 66 fotografie che raccontano una visone del mondo, in cui i ragazzi e le ragazze hanno scelto di esprimere la propria sensibilità e creatività attraverso l’obiettivo di una fotocamera. La mostra è frutto di un progetto nato nel 2014 con l'intento di sperimentare l'uso dello strumento fotografico come mezzo espressivo e comunicativo rivolto a chi vive quotidianamente la disabilità. Negli anni il laboratorio fotografico del Centro ha avuto il supporto di Fit e Fisascat Cisl Arezzo sia per allestire mostre che per acquistare materiali. Una sinergia che ha permesso di condividere con il pubblico i lavori dei ragazzi, dando loro modo di confrontarsi con gli altri e vivere da protagonisti un bel momento di socializzazione.
Nel 2020 i primi scatti realizzati dai ragazzi ritraevano delle nuvole in cielo e sono stati esposti nel primo piano della sede Cisl Arezzo, mentre attualmente sono stati spostati in Sala Pastore. È stato l’inizio di un percorso di superamento di varie forme di disabilità attraverso l’arte, dando l’opportunità ai ragazzi che hanno realizzato le fotografie di avere anche un piccolo spazio espositivo. Un altro appuntamento è stato inaugurato l’8 marzo 2023, sempre nella sede Cisl di viale Michelangelo e oggi alcune foto sono rimaste nei corridoi dell’edificio.
Grazie ad una cena solidale organizzata da Fisascat e Fit Cisl, anche nel 2024 è stata raccolta una somma, il cui importo sarà usato per acquistare strumenti e altre macchine fotografiche per continuare il laboratorio fotografico e poter esporre in altri luoghi la mostra, facendo in modo che diventi un vero e proprio progetto itinerante.