Mercoledì, 23 Ottobre 2024 13:40

Arezzo Stagione Teatrale 2024-2025

Al via da mercoledì 27° novembre la stagione teatrale 2024 - 2025 del Teatro Petrarca di Arezzo. Dieci titoli per un totale di diciassette appuntamenti nel cartellone che nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Toscana Spettacolo onlus, la Fondazione Guido d’Arezzo e il Comune di Arezzo. Torna anche la Stagione off/Rassegna Z generation, dedicata alle nuove generazioni, a cura di Officine della Cultura. Quattro appuntamenti tra febbraio e aprile al Teatro Pietro Aretino con inizio alle 17.30.

 

TEATRO PETRARCA

mercoledì 27 e giovedì 28 novembre, ore 21
Lodo Guenzi, Sara Putignano
MOLTO RUMORE PER NULLA
di William Shakespeare
regia Veronica Cruciani
adattamento Veronica Cruciani, Margherita Laera
traduzione Margherita Laera
con Paolo Mazzarelli, Francesco Migliaccio, Marco Quaglia
e con Romina Colbasso, Lorenzo Parrotto, Davide Falbo, Marta Malvestiti,
Andrea Monno, Gianluca Pantaleo
luci Gianni Staropoli
scene Anna Varaldo
costumi Erika Carretta
musiche Nicolò Carnesi
canzoni Lodo Guenzi, Nicolò Carnesi
movement coach Marta Ciappina, Norman Quaglierini
produzione Valerio Santoro per La Pirandelliana, TSV – Teatro Nazionale
in collaborazione con Comune di Verona - Estate Teatrale Veronese
Molto rumore per nulla è una commedia di Shakespeare ricca di scambi di persona, intrighi, duelli e giochi di parole che sottolineano il potere del linguaggio e delle interpretazioni. I personaggi vengono ingannati dalle parole che essi stessi pronunciano o ascoltano, in una trama dove vero e falso si confondono. Veronica Cruciani, nella sua regia, enfatizza la centralità del linguaggio e delle dinamiche di genere, evidenziando come i protagonisti Beatrice e Benedetto, attraverso il loro uso distintivo della parola, incarnino sia la comicità ironica dell’opera che le riflessioni profonde sulla disparità di potere tra uomini e donne. La commedia, pur mantenendo toni leggeri e brillanti, esplora anche temi tragici legati al trattamento ingiusto delle donne nella società, conferendo alla trama un’oscillazione tra comicità e tragedia.
durata: 2h 20’

 

venerdì 6 e sabato 7 dicembre, ore 21
Massimo Lopez, Tullio Solenghi
DOVE ERAVAMO RIMASTI
spettacolo di arti varie scritto da Massimo Lopez e Tullio Solenghi con la collaborazione di Giorgio Cappozzo
con la Jazz Company diretta dal M° Gabriele Comeglio
produzione International Music and Arts
La sensazione più esaltante del nostro ultimo spettacolo, Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show è stata quella di avere di fronte a noi ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia allargata che ha condiviso alcuni momenti della nostra avventura scenica con frammenti della loro vita.
Con Dove eravamo rimasti vogliamo ripartire da questa sensazione con uno spettacolo inserito nella dimensione, ormai collaudata, dello show e che è anche un affettuoso omaggio all’avanspettacolo.
Accompagnati ancora una volta dalla band del maestro Gabriele Comeglio, irrinunciabile “spalla” e cornice musicale di una serata che ha l’intento di stupire ed emozionare ancora una volta quei meravigliosi “parenti” seduti giù in platea.
durata: 2h

 

mercoledì 15 e giovedì 16 gennaio, ore 21
Pamela Villoresi
GUERRA E PACE
di Lev Tolstoj
adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
aiuto regia Lucia Rocco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Gigi Saccomandi
musiche Ran Bagno
creazioni video Alessandro Papa
coreografa Monica Codena
con Francesco Biscione, Raffaele Esposito, Giacinto Palmarini, Paolo Serra, Federico Vanni, Mersila
Sokoli, Alessandra Pacifico Griffini, Lucia Cammalleri, Eleonora De Luca
produzione Teatro Biondo Palermo/Teatro Stabile di Catania/Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Grandiosa epopea, toccante esplorazione dei lati oscuri e luminosi dell’animo umano, Guerra e pace si ripropone, di generazione in generazione, con immutata immediatezza e rara capacità di avvincere nel profondo. Mescolando personaggi storici e di fantasia, Tolstoj racconta l’epopea di alcune famiglie aristocratiche russe, depositari dei valori autentici e genuini, intrecciate a quelle dei corrotti, sullo sfondo delle guerre napoleoniche.
Il gioco di passaggi e continui cambi di fronte, l’alternarsi di proiezioni e apparizioni dal vivo, il forte contributo epico delle musiche si presentano come ideale seconda puntata, dopo Anna Karenina,
di un dittico che indaga i grandi temi dell’umanità e che Tolstoj paragonava alle grandi creazioni omeriche. Denso di riferimenti filosofici, scientifici e storici, il racconto unisce la forza della storicità e la precisione drammaturgica.
durata: 2h

 

Rocco Papaleo
L’ISPETTORE GENERALE
di Nikolaj Gogol
adattamento e regia Leo Muscato
e con (o.a.) Elena Aimone, Giulio Baraldi, Letizia Bravi, Marco Brinzi, Michele Cipriani, Salvatore Cutrì,
Marta Dalla Via, Marco Gobetti, Daniele Marmi, Michele Schiano di Cola e Marco Vergani
musiche originali Andrea Chenna
scene Andrea Belli
costumi Margherita Baldoni
luci Alessandro Verazzi
produzione Teatro Stabile Di Bolzano/Teatro Stabile Di Torino - Teatro Nazionale/Tsv - Teatro Nazionale
L’ispettore generale è una commedia satirica divertente che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile.
La trama si basa su un equivoco: Chlestakov (Daniele Marmi) è un frivolo viaggiatore di passaggio in un remoto paesino che viene scambiato per un alto funzionario dello Stato spedito dallo zar ad indagare sulla condotta dei funzionari cittadini. Il malinteso scatena conseguenze nefaste per i “notabili” del piccolo villaggio - primo tra tutti per il Podestà (Rocco Papaleo) - che si troveranno a vivere il giorno più lungo e tragico della propria esistenza, col timore di venire smascherati.
L’ispettore generale di Nikolaj Gogol, uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa, conduce in un mondo in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza. Ma non è l’uomo a essere malvagio; è la società che lo rende corrotto e corruttore, approfittatore, sfruttatore, imbroglione.
durata: 2h

 

sabato 8 febbraio, ore 21
Chiara Francini
FORTE E CHIARA
di Chiara Francini
regia Alessandro Federico
musiche originali eseguite dal vivo da Francesco Leineri
collaborazione artistica Michele Panella
produzione Pierfranceso Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro
in collaborazione con Argot Produzioni
con il contributo della Regione Toscana
Forte e Chiara è un memoir, un racconto umano vivo e rivoluzionario. Un one woman show in cui Chiara Francini ripercorre la sua vita, unica eppure così simile a quella di tanti altri. Chiara racconta
la sua storia, fa sorridere con aneddoti ed esperienze indimenticabili e la musica accompagna magistralmente il fiume di parole e la dolcezza dei ricordi.
Uno spettacolo di formazione di una ragazza di provincia che, imbevuta di sogni, si lancia nella vita per metterli in atto senza risparmiarsi, bruciandosi talvolta la pelle, con fatica e caparbietà.
durata: 1h 30

 

domenica 23 febbraio, ore 21
Riva & Repele
DEAR SON
coreografia Simone Repele & Sasha Riva
danzatori Parvaneh Scharafali, Sasha Riva, Simone Repele
disegni Gu Jiajun (con l’aiuto di Adèle)
disegno luci Alessandro Caso
produzione Riva & Repele/Le Voisin
coproduzione Orsolina 28/Centre des Arts Geneve/Romaeuropa Festival/Daniele Cipriani Entertainment
Vettu
Danzatori e coreografi, Simone Repele e Sasha Riva si sono imposti sulle scene internazionali con  una cifra estetica in grado di coniugare un approccio teatrale e un vocabolario neoclassico a un linguaggio e un’estetica fortemente contemporanea, caratterizzata dalla centralità del gesto e del movimento. Il duo porta sulla scena la delicatezza di Dear Son, una storia d’amore, speranza e memoria in grado di trascendere le barriere del tempo e dello spazio, il ritratto di una famiglia scossa dalla perdita di un figlio partito per la guerra. I progetti del passato, le aspirazioni verso l’ipotetico futuro si cementificano in un presente immobile e doloroso. Dear Son invita a riflettere sulla fragilità
della vita in una società segnata dalla persistenza di guerre e conflitti.
durata: 1h

 

mercoledì 26 e giovedì 27 febbraio, ore 21
PERFETTI SCONOSCIUTI
uno spettacolo di Paolo Genovese
con (in o.a.) Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo,
Lorenza Indovina, Valeria Solarino
scene Luigi Ferrigno
costumi Grazia Materia
luci Fabrizio Lucci
produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo/Fondazione Teatro della Toscana /Lotus Production
Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti, una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro
coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”.
Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta, un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Durante una cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra loro messaggi e telefonate.
Metteranno così a conoscenza l’un l’altro i propri segreti più profondi…
durata: 1h 20’

 

domenica 9 marzo, ore 21
BOLERO Soirée
Duo D’eden/Grosse Fugue/Bolero
coreografie Maguy Marin, Michele Merola
produzione MM Contemporary Dance Company
DUO D’EDEN
coreografia e colonna sonora
Maguy Marin
coreografia rimontata da Cathy
Polo e Ennio Sammarco
costumi Montserrat Casanova
luci Alexandre Béneteaud
maestro ripetitore Enrico Morelli
interpreti MM Contemporary
Dance Company
“Due corpi, come nudi, avanzano
in scena, si avvinghiano l’uno
all’altro e non si lasciano più. Un
uomo e una donna con i corpi
che si attirano e si aggrappano,
congiunti l’uno all’altro fino a
diventare indissolubili. Lei, una
liana che si avvolge, si attorciglia.
Lui che la tiene, la ritiene, la
sostiene. C’è qualcosa di mitico
nella loro danza, in questa fusione
totale di due esseri che diventano
uno per non separarsi più. […]Yasmine Tigoe

 

BOLERO
coreografia Michele Merola
musica Maurice Ravel, Stefano
Corrias
disegno luci Cristina Spelti
costumi Alessio Rosati con la
collaborazione di Nuvia Valestri
interpreti MM Contemporary
Dance Company
Nella versione di Merola, Bolero
viene dunque raccontato come
una non-storia, fantastica ma
possibile, comunque pertinente
al mondo reale. Dagli allusivi colpi
di tamburo rullante iniziale, sino
alla esplosione finale dell’intera
orchestra, la danza, in stretta
simbiosi con la musica, veicola
una sorta di astratta fiaba amara,
allegoria del dolore di vivere e
dell’incomprensione fra esseri
umani. Così Bolero diventa
metafora della nostra esistenza,
stretta nei doppi binari che
ciascuno sperimenta nel corso
della propria vita, fra contrasto e
dialogo, seduzione e disinganno,
sorpresa e sconcerto.

GROSSE FUGUE
coreografia Maguy Marin
coreografia rimontata da Dorothée
Delabie
musica Ludwig van Beethoven, Die
Grosse Fuge, op.133
costumi Chantal Cloupet
luci Alexandre Béneteaud
maestro ripetitore Enrico Morelli
interpreti MM Contemporary
Dance Company
Quattro donne e un brano musicale
straordinario come Die Grosse
Fuge: la personale lettura di Maguy
Marin dell’opera di Ludwig van
Beethoven, considerata una pietra
miliare del rapporto tra musica
classica e danza contemporanea,
si basa su un dialogo costante,
intimo, tra danza e musica, su un
profondo legame tra le due arti.
Dall’incontro tra le quattro donne
e la musica prende forma una
complessità tra la crescente forza
vitale dell’essere femminile e lo
stato di entusiasmo e disperazione
di questa partitura

 

martedì 18 e mercoledì 19 marzo, ore 21
FEDRA
di Jean Racine
traduzione di Giovanni Raboni
regia Federico Tiezzi
con Martino D’Amico, Valentina Elia, Elena Ghiaurov, Alberto Boubakar Malanchino,
Marina Occhionero, Bruna Rossi, Massimo Verdastro
scena Franco Raggi, Gregorio Zurla e Federico Tiezzi
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
canto Francesca Della Monica
movimenti coreografici Cristiana Morganti
produzione Emilia Romagna Teatro ERT - Teatro Nazionale/ATP Teatri di Pistoia – Centro di Produzione
Teatrale/Compagnia Lombardi-Tiezzi
Con questo dramma borghese, ambientato in una Grecia di cui restano solo rovine, quasi un Ibsen ante-litteram, venato di umori freudiani, Federico Tiezzi torna al mito classico insistendo sull’indagine dei personaggi, le loro trasformazioni sotto la forza di un desiderio che è colpa e peccato, spingendosi alla suggestione di una vera e propria seduta psicanalitica.
Tiezzi sceglie di confrontarsi con la versione più moderna e complessa di Fedra, quella di Jean Racine, che si ispirò alle versioni del mito tramandate da Euripide e da Seneca. Nel palazzo reale di Trezene, in una Grecia mentale e onirica, Fedra si dibatte nella morsa di una passione tanto irrefrenabile quanto impossibile: ama il figliastro Ippolito, figlio di primo letto del marito Teseo. Non ricambiata nella passione, Fedra calunnia Ippolito di un tentativo di stupro. Il ritorno di Teseo sarà il segnale di un inesorabile tracollo, che farà precipitare gli eventi verso la tragedia.
durata: 2h

 

sabato 5 aprile, ore 21
Monica Guerritore
LA SERA DELLA PRIMA
foto Massimo Sestini
produzione LuminaMgr
Monica Guerritore straordinaria interprete teatrale ed affascinante protagonista per il cinema e la televisione, diventata negli anni anche scrittrice, autrice, regista e sceneggiatrice, a 50 anni dal suo debutto nel 1974 si regala una serata speciale e racconta per la prima volta, a cuore aperto, i segreti del “dietro le quinte”, delle tante sere speciali, i percorsi, le sfide e gli inciampi che il pubblico non conosce, portando in scena i monologhi più appassionati e le musiche che li hanno accompagnati.
Con La sera della prima il pubblico ripercorre con lei le avventure di tante produzioni che sono rimaste nell’immaginario collettivo: Monica evoca, interpretandoli, la magia di spettacoli che l’hanno vista protagonista in ruoli celebri dalle personalità complesse come Madame Bovary, Oriana Fallaci, Giovanna D’Arco, rivelando i tradimenti, gli errori, le paure e le risate matte, condividendo aneddoti irresistibili che solo il mondo del teatro conosce.
La sera della prima rappresenta una straordinaria occasione per ritrovarsi, per rivivere una storia e per assaporare insieme il misterioso percorso di una giovanissima interprete diventata donna
sul palcoscenico. Una sincera riflessione sul senso più profondo della scelta di un mestiere, di una continua ricerca nel ridare verità e spessore al racconto delle sue donne.
durata: 1h

 

Stagione di prosa
CAMPAGNA ABBONAMENTI
rinnovo abbonamenti dal 21 al 26 ottobre
nuovi abbonamenti dal 28 al 31 ottobre
presso la biglietteria del Teatro: dal lunedì al venerdì orario 10-13, 17.30-19.30 e il sabato 10-13
PREVENDITA BIGLIETTI
Teatro Petrarca da mercoledì 6 novembre
mercoledì orario 17.30 - 19.30
via Guido Monaco, 12 - Arezzo
tel. 0575 1739608 (nei giorni e orari di apertura)
Prevendita ONLINE: discoverarezzo.ticka.it
Circuito punti vendita Discover Arezzo
www.discoverarezzo.com
VENDITA BIGLIETTI
Teatro Petrarca
il giorno dello spettacolo alle 17: orario 12 -17
il giorno dello spettacolo alle 21: orario 12 -14, 18-21
via Guido Monaco, 12 - Arezzo
tel. 0575 1739608 (nei giorni e orari di apertura)
PREZZI
spettacoli in abbonamento
platea e I ordine di palchi: intero € 30 – ridotto € 27
II e III ordine di palchi: intero € 20 – ridotto € 17
IV ordine di palchi: intero € 10 – ridotto € 7
spettacoli danza
platea e I - II ordine di palchi: intero € 15 – ridotto € 12
III ordine e IV ordine di palchi: intero € 10– ridotto € 7
abbonamento a n.8 spettacoli: 6 spettacoli in doppia recita + 1 spettacolo di DANZA a scelta + 1
spettacolo a scelta Forte e Chiara (con Chiara Francini)/La sera della Prima (con Monica Guerritore)
platea e I ordine di palchi: intero € 176 – ridotto € 155
II e III ordine di palchi: intero € 120 – ridotto € 106
IV ordine di palchi: intero € 61 – ridotto € 40
carnet a 3 spettacoli in vendita presso la biglietteria del Teatro
platea e I ordine di palchi: intero € 72 – ridotto € 63
II e III ordine di palchi: intero € 48 – ridotto € 42
IV ordine di palchi: intero € 27 – ridotto € 15
carnet a 2 spettacoli DANZA
platea e I II ordine di palchi: intero € 22 – ridotto € 18
III ordine e IV ordine di palchi: intero € 15 – ridotto € 10
biglietto Futuro under 30 in collaborazione con Unicoop Firenze
platea e I e II ordine di palchi € 8
carta Studente della Toscana biglietto €8 studenti universitari
(il posto verrà assegnato dietro presentazione della carta in base alla disponibilità della pianta: si consiglia l’accesso a teatro almeno un’ora prima dello spettacolo)
promozione biglietti Coop: per i soci Coop è attiva la promozione 1000 punti mille emozioni info e adesioni presso punti vendita Unicoop Firenze riduzioni over 65 anni, possessori della carta dello spettatore FTS, iscritti alle associazioni teatrali del comune di Arezzo legalmente riconosciute, dipendenti dell’Ente promotore, soci COOP

 

TEATRO PIETRO ARETINO

 

domenica 26 gennaio, ore 17.30
LST Teatro
DOV’È FINITO LO ZIO COSO
liberamente tratto dal romanzo Lo Zio Coso di Alessandro Schwed
con Gianni Poliziani, Alessandro Waldergan
adattamento teatrale e regia Manfredi Rutelli
musiche originali e paesaggi sonori Paolo Scatena
luci Simone Beco
Storia apocalittica della memoria indifesa, del rischio dell’oblio e del revisionismo storico, Dov’è finito
lo Zio Coso vede i due protagonisti, il viaggiatore Melik ed il veterinario Oscar Rugyo, incontrarsi,
forse casualmente, forse no, in uno scompartimento del treno che sta portando Melik in Ungheria,
alla ricerca delle sue radici e di suo zio, fratello del padre recentemente scomparso. Un incontro
surreale e devastante, che porterà Melik ad apprendere da Oscar che la Seconda Guerra mondiale
non c’è mai stata. Con relativa negazione di tutto ciò che da quell’evento è derivato: bombardamenti,
deportazioni, morti. Tutti eventi questi, frutto di un malinteso, un complotto giudaico laburista
finalizzato a mettere in cattiva luce la grande Germania. Tesi da cui scaturirà la conseguente
conclusione che tutto ciò che Melik ha vissuto e vive non è assolutamente esistito. Provocando nella
sua fragile mente un dolore come di una botta, o, più probabilmente, di una caduta da un treno.

 

domenica 9 febbraio, ore 17.30
Atto Due
NESSUN ELENCO DI COSE STORTE
testo e regia Oscar De Summa
con Sandra Garuglieri
disegno luci Matteo Gozzi
con il contributo di Fondazion CR Firenze Bando Emergenza Cultura 2021
Dopo una sciagura aerea, un terremoto, un incidente qualunque, vi è una grande attività intorno al
luogo della disgrazia. I governi investono molte risorse per queste attività, perché non si può lasciare
dei familiari di sciagure senza un corpo da piangere o diversamente detto non si può lasciare un
corpo senza nome ovvero senza la ritualità che a quel nome, secondo il proprio vissuto, corrisponde.
Assegnando quel nome noi assegniamo l’indirizzo ad un dolore, gli diamo una forma attraverso un
rito, un modo di essere vissuto e rappresentato: la vita eterna, la pace dei sensi, la liberazione dalle
rinascite. Questo non vuole essere il racconto della squadra di ricerca, né dei migranti dispersi, ma
della nostra relazione con la morte attraverso un gioco, attraverso un giallo che si propone, in modo
ludico, di scoprire chi ha ucciso la morte

 

domenica 30 marzo, ore 17.30
E Production / Fanny & Alexander
MANSON
Votandoti completamente a quella causa
regia Luigi De Angelis
drammaturgia Chiara Lagani
con Andrea Argentieri
Andrea Argentieri indossa i panni dell’accusato e, a partire dalle testimonianze rilasciate in vita da
Charles Manson, incarna una sorta di ritratto mimetico del personaggio facendoci ripercorrere i
meandri della sua mente labirintica, istrionica, scivolosa e manipolatoria. È così che si imprimono
nella voce e nel corpo dell’attore i ritmi, la gestualità spezzata e gli sguardi mutevoli del personaggio
che gli è ora matrice, come se ci trovassimo per un attimo di fronte a un fantasma, che ci visita
proprio nel momento in cui ci accingiamo a formulare un giudizio.
Lo spettacolo mette il pubblico nello scomodo ruolo di una sorta di giuria postuma: in un buio
compatto e sonoro, immersivo e incubotico, si dipingono all’improvviso frasi secche e ritmate, che
portano a una riesumazione narrativa e sensoriale degli eventi, come se per un attimo ci trovassimo
nella famosa villa dell’omicidio e infine nel tribunale vociante di arringhe dove Manson è stato
processato.

 

sabato 13 aprile, ore 17.30
SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione
NIKITA
con Francesca Sarteanesi, Alessia Spinelli
drammaturgia e ideazione Francesca Sarteanesi, Tommaso Cheli
regia Francesca Sarteanesi
costumi Rebecca Ihle
scenografia Rebecca Ihle, Lorenzo Cianchi
disegno luci Marco Santambrogio
sonorizzazioni Francesco Baldi
produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione/Teatro Metastasio di Prato con il
sostegno di Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale
si ringraziano Nikita, il Luna Park di Pistoia e Francesca Saturnino foto di scena
Per i compleanni, matrimoni e altre occasioni Nikita arriva sempre con un regalo impacchettato
perfettamente dentro una carta a fiori blu. L’aspettativa di chi riceve il regalo è parecchio alta poiché
il pacchetto è veramente confezionato bene. Eppure, in breve, l’eccitazione lascia campo libero alla
delusione. Nikita assiste sempre allo spacchettamento. Il regalo è più o meno sempre lo stesso: un
centrotavola di porcellana, neanche brutto, ma spaccato in più parti.
“Oh, mi si deve essere rotto nel tragitto. Mi dispiace”. La frase è confezionata meglio del regalo. Ho
assistito a questa scena diverse volte. La immaginiamo a incartare un porta caramelle di ceramica,
fare un bel fiocco al centro e poi colpire il regalo in tre o quattro parti strategiche con il batticarne,
che tra l’altro ha comprato apposta. Nikita si lava a pezzi, non entra mai nella vasca e tantomeno
fa la doccia. Si lava a pezzi perché risparmia tempo e acqua. L’odore non è lo stesso, va detto, ma lo
camuffa bene con i Tesori d’Oriente. “È l’America che ci ha rovinato” ripete spesso, forse perché ha in
testa un’idea di società vagamente comunista, ma molto vaga. Proprio lei che non sa condividere
nemmeno una bottiglia di rosso della casa.

fondazioneguidodarezzo.com
toscanaspettacolo.it
INFO
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corso Italia, 102 – Arezzo
0575 377438 - 0575377439
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Pubblicato in Eventi Arezzo
Italpreziosi s.p.a. è tra i principali operatori per l’affinazione, il trading di metalli preziosi, oltre alla produzione e al commercio dei lingotti di oro da investimento in Italia e nei più importanti mercati internazionali. Fondata nel 1984, la Società, con sede ad Arezzo, è attiva su tutta la filiera ed è partner d’eccellenza di tutti gli operatori del settore: miniere, commercianti professionali, banche, produttori di gioielli, consumatori industriali e investitori privati. La Società utilizza le più avanzate tecniche di affinazione per ottenere oro, argento, platino e palladio ai massimi livelli di purezza, osservando i più alti standard etici. Attraverso il dipartimento Precious Metals Sales, Italpreziosi supporta i clienti e gli intermediari finanziari in tutte le fasi della compravendita di oro, offrendo varie tipologie d’investimento: barre d’oro di fusione, lingotti da fusione, lingotti coniati e monete di borsa.
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