Viaggiare lentamente lungo il Canale Maestro della Chiana in terra di Siena e d’Arezzo vuol dire scoprire la natura di una terra che l’ingegno umano ha sottratto all’acqua. E non solo. Nella grande valle affondano le radici magiche della civiltà etrusca.
La Val di Chiana è una terra in movimento e l’opera secolare di risanamento è il simbolo di una continua trasformazione.
L’opera di bonifica del territorio ha visto coinvolti ingegneri, matematici, idraulici, cartografi, agronomi e architetti: da Leonardo da Vinci all’aretino Vittorio Fossombroni, tecnico illuminato che vi ha lavorato per oltre 50 anni fino alla sua morte avvenuta nel 1844. Il Canale Maestro della Chiana rappresenta un’opera di ingegneria idraulica storica che ancora oggi svolge una importante funzione sul territorio. Anticamente il fiume “Clanis” confluiva, tramite il fiume Paglia, nel Tevere scorrendo verso sud. Intorno all’XI secolo la valle cominciò a impaludarsi a causa del lento sollevarsi dei terreni nella zona di Chiusi per movimenti tettonici e deposito di materiali erosivi. Il fiume “Clanis” non riusciva a defluire regolarmente verso il Tevere allagando la valle per ben cinque secoli.