Riduzioni: over 65 anni, possessori della Carta dello Spettatore di FTS, iscritti alle associazioni teatrali del comune di Arezzo legalmente riconosciute, dipendenti dell’Ente promotore, soci Coop.
L'Organizzatore si riserva il diritto di chiedere allo spettatore l’esibizione del documento comprovante il diritto alla riduzione oltre al titolo d’ingresso.
Organizzatore: Fondazione Guido d’Arezzo
sezione teatri 0575377439
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Pamela Villoresi
di Lev Tolstoj
adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
aiuto regia Lucia Rocco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta luci Gigi Saccomandi
musiche Ran Bagno
creazioni video Alessandro Papa
coreografa Monica Codena
con Francesco Biscione, Raffaele Esposito, Giacinto Palmarini, Paolo Serra, Federico Vanni, Mersila Sokoli, Alessandra Pacifico Griffini, Lucia Cammalleri, Eleonora De Luca
produzione Teatro Biondo Palermo/Teatro Stabile di Catania/Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Grandiosa epopea, toccante esplorazione dei lati oscuri e luminosi dell’animo umano, Guerra e pace si ripropone, di generazione in generazione, con immutata immediatezza e rara capacità di avvincere nel profondo. Mescolando personaggi storici e di fantasia, Tolstoj racconta l’epopea di alcune famiglie aristocratiche russe, depositari dei valori autentici e genuini, intrecciate a quelle dei corrotti, sullo sfondo delle guerre napoleoniche. Il gioco di passaggi e continui cambi di fronte, l’alternarsi di proiezioni e apparizioni dal vivo, il forte contributo epico delle musiche si presentano come ideale seconda puntata, dopo Anna Karenina, di un dittico che indaga i grandi temi dell’umanità e che Tolstoj paragonava alle grandi creazioni omeriche. Denso di riferimenti filosofici, scientifici e storici, il racconto unisce la forza della storicità e la precisione drammaturgica.
Durata 2h
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Rocco Papaleo
di Nikolaj Gogol
adattamento e regia Leo Muscato
e con (o.a.) Elena Aimone, Giulio Baraldi, Letizia Bravi, Marco Brinzi, Michele Cipriani, Salvatore Cutrì, Marta Dalla Via, Marco Gobetti, Daniele Marmi, Michele Schiano di Cola e Marco Vergani
musiche originali Andrea Chenna
scene Andrea Belli
costumi Margherita Baldoni
luci Alessandro Verazzi
produzione Teatro Stabile Di Bolzano/Teatro Stabile Di Torino – Teatro Nazionale/Tsv – Teatro Nazionale
L’ispettore generale è una commedia satirica divertente che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile. La trama si basa su un equivoco: Chlestakov (Daniele Marmi) è un frivolo viaggiatore di passaggio in un remoto paesino che viene scambiato per un alto funzionario dello Stato spedito dallo zar ad indagare sulla condotta dei funzionari cittadini. Il malinteso scatena conseguenze nefaste per i “notabili” del piccolo villaggio – primo tra tutti per il Podestà (Rocco Papaleo) – che si troveranno a vivere il giorno più lungo e tragico della propria esistenza, col timore di venire smascherati. L’ispettore generale di Nikolaj Gogol, uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa, conduce in un mondo in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza. Ma non è l’uomo a essere malvagio; è la società che lo rende corrotto e corruttore, approfittatore, sfruttatore, imbroglione.
Durata 2h
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Chiara Francini
di Chiara Francini
regia Alessandro Federico
musiche originali eseguite dal vivo da Francesco Leineri
collaborazione artistica Michele Panella
produzione Pierfranceso Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro
in collaborazione con Argot Produzioni
con il contributo della Regione Toscana
Forte e Chiara è un memoir, un racconto umano vivo e rivoluzionario. Un one woman show in cui Chiara Francini ripercorre la sua vita, unica eppure così simile a quella di tanti altri. Chiara racconta la sua storia, fa sorridere con aneddoti ed esperienze indimenticabili e la musica accompagna magistralmente il fiume di parole e la dolcezza dei ricordi. Uno spettacolo di formazione di una ragazza di provincia che, imbevuta di sogni, si lancia nella vita per metterli in atto senza risparmiarsi, bruciandosi talvolta la pelle, con fatica e caparbietà.
Durata 1h20
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Riva & Repele
coreografia Simone Repele & Sasha Riva
danzatori Parvaneh Scharafali, Sasha Riva, Simone Repele
disegni Gu Jiajun (con l’aiuto di Adèle)
disegno luci Alessandro Caso
produzione Riva & Repele/Le Voisin
coproduzione Orsolina 28/Centre des Arts Geneve/Romaeuropa Festival/Daniele Cipriani Entertainment
Danzatori e coreografi, Simone Repele e Sasha Riva si sono imposti sulle scene internazionali con una cifra estetica in grado di coniugare un approccio teatrale e un vocabolario neoclassico a un linguaggio e un’estetica fortemente contemporanea, caratterizzata dalla centralità del gesto e del movimento. Il duo porta sulla scena la delicatezza di Dear Son, una storia d’amore, speranza e memoria in grado di trascendere le barriere del tempo e dello spazio, il ritratto di una famiglia scossa dalla perdita di un figlio partito per la guerra. I progetti del passato, le aspirazioni verso l’ipotetico futuro si cementificano in un presente immobile e doloroso. Dear Son invita a riflettere sulla fragilità della vita in una società segnata dalla persistenza di guerre e conflitti.
Durata 1h
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uno spettacolo di Paolo Genovese con (in o.a.) Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina, Valeria Solarino scene Luigi Ferrigno
costumi Grazia Materia
luci Fabrizio Lucci
produzione Nuovo Teatro
diretta da Marco Balsamo/ Fondazione Teatro della Toscana /Lotus Production
Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti, una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”. Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta, un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Durante una cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra loro messaggi e telefonate. Metteranno così a conoscenza l’un l’altro i propri segreti più profondi…
Durata 1h20
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Duo D’eden/Grosse Fugue/Bolero
coreografie Maguy Marin, Michele Merola
produzione MM Contemporary Dance Company
Programma della serata
DUO D’EDEN
coreografia e colonna sonora Maguy Marin
coreografia rimontata da Cathy Polo e Ennio Sammarco
costumi Montserrat Casanova
luci Alexandre Béneteaud
maestro ripetitore Enrico Morelli
interpreti MM Contemporary
Dance Company
“Due corpi, come nudi, avanzano in scena, si avvinghiano l’uno all’altro e non si lasciano più. Un uomo e una donna con i corpi che si attirano e si aggrappano, congiunti l’uno all’altro fino a diventare indissolubili. Lei, una liana che si avvolge, si attorciglia. Lui che la tiene, la ritiene, la sostiene. C’è qualcosa di mitico nella loro danza, in questa fusione totale di due esseri che diventano uno per non separarsi più. […]”
Yasmine Tigoe
GROSSE FUGUE
coreografia Maguy Marin
coreografia rimontata da Dorothée Delabie
musica Ludwig van Beethoven, Die Grosse Fuge, op.133
costumi Chantal Cloupet
luci Alexandre Béneteaud
maestro ripetitore Enrico Morelli
interpreti MM Contemporary Dance Company
Quattro donne e un brano musicale straordinario come Die Grosse Fuge: la personale lettura di Maguy Marin dell’opera di Ludwig van Beethoven, considerata una pietra miliare del rapporto tra musica classica e danza contemporanea, si basa su un dialogo costante, intimo, tra danza e musica, su un profondo legame tra le due arti. Dall’incontro tra le quattro donne e la musica prende forma una complessità tra la crescente forza vitale dell’essere femminile e lo stato di entusiasmo e disperazione di questa partitura.
BOLERO
coreografia Michele Merola
musica Maurice Ravel, Stefano Corrias
disegno luci Cristina Spelti
costumi Alessio Rosati
con la collaborazione di Nuvia Valestri
interpreti MM Contemporary Dance Company
Nella versione di Merola, Bolero viene dunque raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile, comunque pertinente al mondo reale. Dagli allusivi colpi di tamburo rullante iniziale, sino alla esplosione finale dell’intera orchestra, la danza, in stretta simbiosi con la musica, veicola una sorta di astratta fiaba amara, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani. Così Bolero diventa metafora della nostra esistenza, stretta nei doppi binari che ciascuno sperimenta nel corso della propria vita, fra contrasto e dialogo, seduzione e disinganno, sorpresa e sconcerto.
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di Jean Racine
traduzione di Giovanni Raboni
regia Federico Tiezzi
con Martino D’Amico, Valentina Elia, Elena Ghiaurov, Alberto Boubakar Malanchino, Marina Occhionero, Bruna Rossi, Massimo Verdastro
scena Franco Raggi, Gregorio Zurla e Federico Tiezzi
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
canto Francesca Della Monica
movimenti coreografici Cristiana Morganti
produzione Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale/ATP Teatri di Pistoia – Centro di Produzione Teatrale/Compagnia Lombardi-Tiezzi
Con questo dramma borghese, ambientato in una Grecia di cui restano solo rovine, quasi un Ibsen ante-litteram, venato di umori freudiani, Federico Tiezzi torna al mito classico insistendo sull’indagine dei personaggi, le loro trasformazioni sotto la forza di un desiderio che è colpa e peccato, spingendosi alla suggestione di una vera e propria seduta psicanalitica. Tiezzi sceglie di confrontarsi con la versione più moderna e complessa di Fedra, quella di Jean Racine, che si ispirò alle versioni del mito tramandate da Euripide e da Seneca. Nel palazzo reale di Trezene, in una Grecia mentale e onirica, Fedra si dibatte nella morsa di una passione tanto irrefrenabile quanto impossibile: ama il figliastro Ippolito, figlio di primo letto del marito Teseo. Non ricambiata nella passione, Fedra calunnia Ippolito di un tentativo di stupro. Il ritorno di Teseo sarà il segnale di un inesorabile tracollo, che farà precipitare gli eventi verso la tragedia.
Durata 2h
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Monica Guerritore
foto Massimo Sestini
produzione Lumina Mgr
distribuzione esclusiva AidaStudio
Produzioni coordinamento artistico e distribuzione Elena Marazzita
Monica Guerritore straordinaria interprete teatrale ed affascinante protagonista per il cinema e la televisione, diventata negli anni anche scrittrice, autrice, regista e sceneggiatrice, a 50 anni dal suo debutto nel 1974 si regala una serata speciale e racconta per la prima volta, a cuore aperto, i segreti del “dietro le quinte”, delle tante sere speciali, i percorsi, le sfide e gli inciampi che il pubblico non conosce, portando in scena i monologhi più appassionati e le musiche che li hanno accompagnati. Con La sera della prima il pubblico ripercorre con lei le avventure di tante produzioni che sono rimaste nell’immaginario collettivo: Monica evoca, interpretandoli, la magia di spettacoli che l’hanno vista protagonista in ruoli celebri dalle personalità complesse come Madame Bovary, Oriana Fallaci, Giovanna D’Arco, rivelando i tradimenti, gli errori, le paure e le risate matte, condividendo aneddoti irresistibili che solo il mondo del teatro conosce. La sera della prima rappresenta una straordinaria occasione per ritrovarsi, per rivivere una storia e per assaporare insieme il misterioso percorso di una giovanissima interprete diventata donna sul palcoscenico. Una sincera riflessione sul senso più profondo della scelta di un mestiere, di una continua ricerca nel ridare verità e spessore al racconto delle sue donne.
Durata 1h