Il Palazzo della Fraternita dei Laici racconta gran parte della storia di Arezzo. Nato come sede dell’istituzione aretina sorta nella seconda metà del XIII secolo, che da allora è sempre stata un punto di riferimento della città in ambito assistenziale e culturale, l’edificio venne iniziato nel 1375. La facciata fu affidata a Baldino di Cino e Niccolò di Francesco, ma nel 1377 i lavori si fermarono. Tra il 1395 e il 1396 Spinello Aretino affrescò la lunetta del portale con “Cristo in pietà tra Maria e San Giovanni dolenti”.
Nel 1410 morì Lazzaro di Giovanni di Feo Bracci, ricco mercante aretino, che fece testamento in favore della Fraternita dei Laici. Le risorse permisero la ripresa della costruzione. A progettare il secondo piano fu chiamato nel 1433 Bernardo Rossellino, che per la facciata realizzò il bassorilievo della “Madonna della Misericordia con il Bambino, tra i protomartiri Lorentino e Pergentino”, affiancata da due edicole con le statue di “San Donato” e del “Beato Gregorio”. Gli interventi proseguirono fino al 1461. Con il secondo ordine, concluso dal ballatoio di Giuliano da Settignano, si giunse a una fusione straordinaria del già esistente impianto gotico con il nuovo linguaggio rinascimentale.
Nel 1549, su disegno di Giorgio Vasari, venne aggiunto il campanile a vela che accolse il prezioso orologio astronomico di Felice Salvatore da Fossato del 1552, ancora oggi funzionante e attrazione per i turisti, che visitando il palazzo hanno l’opportunità di entrare nella sala degli ingranaggi. La facciata dell’ampliamento a sinistra fu eseguita nella seconda metà del Seicento.
Dal 1786 il palazzo divenne sede del tribunale e dal 2010 fu adeguato a Museo di Palazzo di Fraternita, arricchito anno dopo anno da tesori artistici e sale tematiche. Al piano terra si trova anche il Museo dell’Oro.